io e la mia amica Luna

Ho sempre avuto uno strano rapporto con la luna... sono anche sempre stato un pò lunatico, ma più metereopatico a dirla tutta.
Quando ero piccolo la guardavo, affascinato che l'uomo fosse arrivato fino a là... guardavo le sue "chiazze" e ci vedevo una faccia umana e tante altre cose incredibili che solo un bambino può vedere.
Quando la notte mi svegliavo e non riuscivo a riaddormentarmi andavo a piedi nudi in veranda, aprivo la finestra, e guardavo in sù... guardavo il cielo, le stelle, la luna, mi beavo della pace e del silenzio che regnano sovrani a quell'ora, guardavo le fronde degli alberi muoversi grazie al vento, e continuavo a guardare la luna... la guardavo negli occhi.. e lei guardava me. Ero capace di stare anche più di mezz'ora così.. fino a che i piedi mi cominciavano a congelare perchè ero a piedi nudi e le braccia si atrofizzavano sul davanzale.
Poi tornavo a letto e mi addormentavo all'istante.
La luna mi parlava, mi giudicava, mi osservava. Quando ero felice e mi sentivo "in pace col mondo" (come piaceva / piace dire a me) la luna mi sorrideva, compiaciuta della mia felicità, della mia tranquillità e del mio spirito equilibrato. Quando invece ero irrequieto, o triste, o pentito di qualcosa... quando ero turbato la luna mi giudicava, mi criticava, mi guardava severa, mi scrutava dentro...
Chissà cosa mi direbbe adesso, adesso che ho perso lungo la strada molta della magia che accompagna un ragazzo, adesso che i miei pensieri non sono più solo compiti e scuola, ora che comincio ad avviarmi pian pianino verso l'età adulta... adesso che la luna non la guardo più da tempo, adesso che non parlo più con lei.
Magari mi aspetta ancora. Magari guardarla mi farà piangere le lacrime che non gli ho versato davanti in tutti questi anni... ma magari invece mi farà sorridere col gusto di un'amica ritrovata, di un abbraccio impossibile, ma presente.
Lo scoprirò.